I numeri
Scopri di più sul nostro presente e sul nostro passato!
Totale associati 218 al 16/12/23
Can 2 assistenti
Can C /
Can D 2 arbitri e 2 assistenti
Can 5 Elite 2 arbitri
Can 5 7 arbitri e 1 ot
Can BS 1 arbitro
Con 5 2 oa
Otr 16 arbitri / 9 arbitri C5/ 8 AA/ 5 oa c11/ 3 oa C5/2 ot
Ots 90 arbitri/39 oa/ 2 fuori ruolo
Mission & Vision
La Sezione AIA di Treviso è nata il 29 dicembre 1927. Dopo oltre 90 anni di storia attualmente rappresenta la 3 Sezione più grande del Veneto.
Con oltre 200 associati, divisi tra categorie provinciali, regionali e nazionali, cura la formazione di giovani arbitri con l’intento di farli crescere in un ambiente di regole e divertimento, in cui lo spirito di gruppo è il veicolo più importante per raggiungere obiettivi e successi nel rispetto delle regole e formando la personalità.
La partecipazione degli associati nei diversi gruppi di lavoro è il primo tassello per la crescita.
In primis con i gruppi tecnici CRA/Nazionali, Referee Lab per i giovani, Progetto Futsal (C5) e Osservatori, proseguendo per Sala Stampa (articoli, foto, video) e attività ricreative (Grandi eventi, Torneo intersezionale Gianni Martin, Futsal Promotion, Torneo di calcio a 7 sezionale di fine stagione).
Una #unicagrandefamiglia, che con orgoglio e determinazione si mette in gioco e al servizio del Giuoco del Calcio.
Il 90^ anniversario di Fondazione: passione, storia e vita
E’ la sera del 29 dicembre 1927, gli arbitri della FIGC e della ULIC si riuniscono e costituiscono il Gruppo Trevigiano Arbitri.
Dopo 90 anni volgiamo la testa indietro e cerchiamo di ripercorrere la storia della nostra Sezione, che inizia proprio in quella sala superiore del Gran Bar Sile, dove proviamo a tornare, con umiltà e fantasia, e dove “l’assemblea si chiuse inneggiando alla prosperità del nuovo Gruppo”.
Angelo Donadi, Ugo Storer, Antonio Pagnin, Angelo Pierobon, Bruno Zanotto, Pietro Bianchin, Angelo Gozo, Emilio Brunetta, Carlo Moretti, Rino Michieletto, Antonio Garatti, Domenico Fabbroni, Roberto Scudeller, Giovanni Guizzati, Giuseppe Baliva, Ennio Gobbo, Federico Masi, Luigi Masotti e Luciano Michieletti decidono di dare vita, come iniziava ad accadere anche nelle altre città, a un gruppo di arbitri.
Si legge nel Verbale di costituzione: “onde tutelare gli interessi di classe e per avere quell’affiatamento necessario per il raggiungimento di quella perfezione voluta per poter migliorare e progredire”;
Uno dei primi personaggi di rilievo è Ugo Storer, arbitro dal 1911 al 1926 con direzione di gare in tutte le categorie, nell’epoca in cui ogni squadra che s’iscrive al campionato, nel suo caso i Veterani di Venezia, indica un suo tesserato quale arbitro. Originario di Venezia si trasferisce a Treviso per esigenze lavorative ed è il primo Presidente di Sezione, per cinque anni.
Seguono le presidenze di altri fondatori: come il segretario storico, fino a quel momento, Angelo Pierobon, dal 1932 al 1948, e il Generale Antonio Pagnin dal 1948 al 1956; mentre Michele Carnio dirige la Sezione dal 1956 al 1959.
Proprio in questi anni molti associati lasciano il segno, alcuni approdando alle serie nazionali.
In particolare ricordiamo Rino Falzier, Rino Caner, Giorgio Zane, Marcello Visentin, Celio Perazzetta, Cesare Zardo, Franco Pelligra, Riccardo Marchese, Gino Umbertosi, Bruno De Santis e ancora, Righetto e Gianpietro Mazzoleni.
Arriva poi il 1959, quando a capo della Sezione approda Leonida Zago, colui che sarà ricordato come una delle querce della Sezione, alla quale darà grande lustro, prima in campo dirigendo fino alla serie B e poi “dietro la scrivania” per dodici anni.
Sarà Presidente Nazionale della Commissione Arbitri, e riceverà la Stella d’Oro al merito sportivo da parte del CONI.
In quest’epoca Giorgio Bin arbitra in serie C con successo, sfiorando la promozione alla CAN , mancandola per il suo noto daltonismo.
Sergio Costeniero, colui che sarà poi Presidente Regionale, in questi anni è promosso alla CASP proseguendo poi la sua carriera come guardalinee in Serie A, nella terna di Rino Possagno.
Gabriele Riccitelli raggiunge gli Scambi e poi la CAND dei giorni nostri, figurando negli organici nazionali per sette anni.
Il lungo mandato di Leonida passa alla storia indiscutibilmente, tra le altre cose, perchè vede crescere contemporaneamente tre direttori da massima serie nazionale: Paolo Milan, Rino Possagno e Nico Falzier.
Rino Possagno è il primo arbitro trevigiano a dirigere in Serie A.
Un metro e ottantasette di energia che intreccierà la sua storia con personaggi memorabili come Nereo Rocco, Rivera, Cudicini, Altafini, e Bobby Charlton nelle partite di Coppa Campioni.
Paolo Milan esordisce in Serie A nella gara Perugia – Napoli, dove dirigerà fino al 1982 quando terminerà la propria carriera sul campo con la gara Catanzaro – Cagliari. Guiderà poi la Sezione dal 1978 al 1984.
Domenico Falzier dirige oltre 90 gare di Serie B fino a debuttare nella massima categoria in Avellino – Como, accompagnato dal Presidente Zago, che in un’intervista storica dice di lui: “Nico Falzier, ligio alle regole e a una visione del gioco limpida e improntata al buon senso”.
Sempre gli anni ‘60 e l’inizio dei ‘70 ci regalano due personalità d’altri tempi, con cui ancor oggi confrontarsi resta un piacere assoluto: Athos Favaro e Fernando Cigaia.
Athos raggiunge prima l’allora CASP come arbitro e poi, iniziato il percorso di assistente, la CAN A e B con circa 50 partite in curriculum.
Si impegnerà negli anni, con costanza e orgoglio, all’interno della Sezione ricoprendo tutte le cariche fino alla vicepresidenza per un lungo periodo.
Fernando Cigaia calca i campi di calcio in una cavalcata che lo porta fino all’allora CASP, diventando poi, in assoluto, uno degli associati trevigiani con una carriera dirigenziale di maggior spessore.
Sarà, infatti, in seno al Comitato Regionale per più di vent’anni, con una parentesi come Dirigente Nazionale Amministrativo dell’AIA (l’attuale S.I.N.) dal 1985 al 1987.
Tuttora svolge la funzione di Giudice Sportivo anche in un’altra Federazione (FISR), in particolare nell’hockey, in cui opera da oltre quarant’anni, e ha raggiunto il record di più anziano, per anni di attività, di tutte le Federazioni riconosciute dal CONI.
Un altro protagonista della storia trevigiana è Giuseppe Zanchetta, che dirige molte gare di Serie B.
Riceve altresì il Premio “Seminatore d’Oro” conferito dal noto giornale Guerin Sportivo, poco prima della promozione alla CAN.
Dal 1971 a dirigere la nostra Sezione è un altro illustre protagonista, e lo farà fino al 1978: l’Avvocato Antonio Gallego.
La sua dirigenza sarà ricordata come un periodo d’oro per i trevigiani, con arbitri e assistenti in tutte le serie nazionali, tra cui spiccano tre arbitri in Serie A.
Questi sono gli anni dell’arbitro Gianni Cervellin, uno dei pilastri della Sezione di Treviso.
Gianni dal 1970 al 1976 fa parte dell’organico CASP (IV serie), poi da osservatore approda alla CAND, dove gli è conferito il premio Nicolini quale migliore Commissario Speciale nel 1987.
E’ nominato Vice Commissario Regionale nella stagione 1984-1985.
Nella prima metà degli anni ‘80 due associati, oggi benemeriti, Antonio De Filippis e Antonio Bortoletto, brillano come assistenti raggiungendo la CAND, il primo, e la CANC, il secondo.
Lino Cattarin è a capo della Sezione di Marca dal 1984 al 1986, portando radicali innovazioni nella dirigenza e nell’organizzazione sia tecnica che associativa. Sarà poi nominato anche osservatore a livello nazionale.
Dal 1986 diviene Presidente di Sezione Gianni Cervellin e lo sarà fino al 1997.
Nella stagione 1997-1998 sarà nominato componente CRA.
Durante la sua presidenza si succedono molti ospiti di caratura nazionale: dal Presidente dell’AIA Lombardo agli arbitri di Serie A Agnolin, Casarin, Baldas e Bettin, ricordando inoltre il fischietto olimpico Diego De Leo.
In questi anni sono istituiti i primi raduni sezionali precampionato a Jesolo e la preparazione atletica estiva con preparatori professionisti della FIDAL, evoluzioni radicali nella storia e nell’approccio dei fischietti trevigiani.
Sempre in questi anni nascono i premi “Quercia sezionale”, “Scudetto d’oro”, “Bandierina d’oro” e “Fischietto d’argento”.
In questo periodo l’organico di Serie A e B annovera tra gli assistenti la presenza di Antonio De Santis che nel 1993 otterrà la qualifica di Internazionale.
Antonio nei tredici anni di attività al vertice, collezionerà 188 gare di Serie A e 15 internazionali, dando lustro alla nostra Sezione anche al di fuori del Bel paese.
Moreno Brusatin raggiunge la CANB come assistente, mentre Giorgio Da Ros prima, ed Ennio Costa poi, la CANC come arbitri.
Domenico De Carlo sarà nominato assistente alla CANC.
In questi anni entrano a far parte della compagine degli arbitri CAD, i nostri Antonio Bisetto, Gianfranco Zago, Moreno Fornasier, Germano Raccagna, Antonio Andreatta e Gianluca Cavazzina.
Sempre in questo periodo raggiungono le categorie nazionali, come assistenti arbitrali in CAND, gli associati Pippo D’Ambra, Giacomo De Marchi e Sebastiano Genovese.
Giorgio Rossetto viene inquadrato alla CAI 5, raggiungendo la massima serie. Antonio De Filippis e Antonio Bortoletto approdano in CAND come osservatori.
Un’altra figura di rilevo è sicuramente Mario Sanson, che nella seconda metà degli anni ‘80 esprime le sue capacità prima nel consiglio direttivo, anche come Vice Presidente, diventando poi Giudice sportivo dal 1989 al 1991.
Per nove anni presiede la FIGC provinciale, e dal 1993 assume il ruolo di componente della giunta CONI. Dal 2001 diventa Vice Presidente provinciale del CONI.
Dal 1997 al timone della Sezione approda Domenico Falzier.
E’ il periodo della coppia di assistenti in CANC Roberto Piscopo e Gianni Zanussi, degli assistenti CAND Pasquale Riccardi e Mauro Semerjian, di Matteo Carli agli Scambi, che successivamente prosegue come assistente sempre all’Interregionale.
Sergio Pellizzon si distingue come osservatore alla CANC, mentre Francesco Gava approda alla CAI 5. Andrea Armellin e Giovanni Buoso sono promossi agli Scambi.
Nella stagione 2004-2005, con la presidenza di Leopoldo Sorrentino reduce da tre stagioni in seno al Comitato Regionale Veneto come componente, inizia un periodo di novità a tutto tondo, con il coinvolgimento dei giovani anche a carattere dirigenziale.
Innumerevoli iniziative di aggregazione: tra le prime il sito sezionale www.aiatreviso.it, unico nel suo genere e tra i primi in Italia, ideato e realizzato dal webmaster Flavio Zancanaro.
Nel contempo viene data ancora maggior voce alle iniziative dei trevigiani, con la creazione della sala stampa.
Sono gli anni in cui la Sezione partecipa alle dirette televisive di “Calcio&Calcio”, dagli studi di La8, del primo stage a Coverciano, e di tanti ospiti di caratura nazionale come Maurizio Mattei, Oscar Girardi, Donato Nicoletti; di Lastrucci e Cumbo, e ancora, di Palanca, Orsato, Gava, Ciampi, Mazzoleni, il CT della nazionale di Futsal Menichelli, Feltrin e Bepi Pillon.
Il tempo corre veloce, e nel secondo mandato ogni stagione regala idee innovative.
Nasce il Gruppo attività ricreative cha vara il “Mercoledì in Sezione” e la “Classica di Natale”, coinvolgendo poi gli associati nelle partecipazioni a tornei nazionali per arbitri come il ”Monti” di Ancona.
Il gioco ricopre sempre maggiore importanza nella componente associativa, diventando strumento di formazione con il Futsal Promotion, e occasione di festa al Torneo ”Arbitro di Marca” di fine stagione. Da non dimenticare gli eventi, come il Carnevale in sezione.
Castellino e Zancanaro intrecciano il reale e il virtuale con il sito in continua evoluzione: nascono la pagina delle Attività Ricreative, con “La Scalata” che diventa un punto di riferimento soprattutto per i più giovani; il Portale di Atletica e RadioAiaWebTv con interviste, pagelle, servizi da vero e proprio telegiornale multimediale sezionale.
Il tutto crea un clima di unione che supporta l’attività tecnica, che in questi anni annovera numerosi successi.
Diversi associati raggiungono notevoli risultati a livello nazionale: Sandro Zanatta e Marco Tronchin in primis, seguiti da Andrea Armellin e Diego Regazzo, raggiungono la Serie C nel ruolo di assistenti. Dopo diciassette anni, inoltre, un arbitro raggiunge la CANC: Simone Aversano.
Gabriele Franceschin raggiunge la CAND come assistente, mentre Mauro Favaro gira l’Italia con la CAN5, e poi le spiagge dello Stivale come primo arbitro trevigiano del Beach Soccer, dal 2008.
Stefano Lena alla CAN5 raggiunge la Serie A e si afferma come Top Class.
Luca Mondin, dopo l’esperienza arbitrale sino alla CAND prosegue il suo percorso alla CANPro come assistente, seguito a ruota da Flavio Zancanaro con il medesimo cammino.
Stefano Zoia è promosso alla CAI, così come Fabio Cappelletto qualche anno dopo.
Massimo Dotto, Giorgio Onori e Stefano Veronese raggiungono il panorama nazionale come osservatori.
Claudio Zuanetti tiene alto lo stemma dirigenziale sezionale come componente del Settore Tecnico prima, componente CRA a seguire, e infine come Vice commissario CAN5 per sei anni.
Il 2009 segna la sezione trevigiana. E’ l’anno in cui l’amico Gianni Martin lascia un vuoto enorme in tutta la famiglia AIA Treviso.
Da arbitro arriva all’allora IV serie, poi, dopo un’importante carriera da osservatore, ricopre il ruolo di vicepresidente sezionale.
Sempre disponibile, è una colonna portante della Sezione e lo ricordiamo vicino ai giovani, ai quali ha lasciato in eredità la sua passione.
In sua memoria i suoi amici più cari, in collaborazione con la Sezione, istituiscono una borsa di studio per premiare l’associato particolarmente distintosi per doti morali, tecniche e associative dal 2010 al 2014. Verrà assegnata agli associati Fabio Cappelletto, Michele Bagolin, Marco Menozzi, Alessio Carraretto e Thomas Alfieri.
Nel 2012 il già vicepresidente Giorgio Rossetto viene chiamato a far parte del Comitato Regionale Veneto come componente nella squadra del presidente Bettin.
Nel marzo 2013 Giacomo De Marchi succede a Leopoldo Sorrentino e si susseguono le attività in un crescente sviluppo del concetto di gruppo, con spirito di colleganza.
E’ l’era dei grandi eventi: il “Memorial G. Martin – Torneo delle Sezioni” coinvolge, infatti, tutta la regione, con oltre 500 presenze di associati delle 18 sorelle venete.
Il Futsal Promotion richiama ospiti internazionali del calibro di Malfer, Galante e Manzione; la squadra della Sezione conquista diversi titoli nei vari tornei regionali; la sala stampa si evolve coinvolgendo tantissimi associati in un’organizzazione redazionale vera e propria.
Non mancano gli ospiti prestigiosi: da Braschi a Giannoccaro, da Abbatista a Stevanato, sino al componente del Comitato Nazionale Giancarlo Perinello.
Il Progetto Futsal, nato come una scommessa nel 2012, dà i suoi frutti e il calcio a 5 biancoceleste diventa punto di riferimento della regione.
Il gruppo trevigiano conquista, nel mandato Zuanetti, la promozione di ben 7 associati alla CAN5, il settebello: Enrico Barracano, Filippo Cigaia, Calogero Castellino, Fabio Pozzobon, Gaudenzio Raffaelli, Angelo Tasca e Giacomo Voltarel. Stefano Lena è nominato compente CRA, sempre nel ruolo calcio a 5.
L’esaltazione del concetto di gruppo produce i suoi effetti, e con entusiasmo arriva il record di promozioni nella stessa stagione, quella 2013-2014: ben otto!
In questi anni le bandierine si susseguono in CAND: Luciano Cordella, Nicola Vettori, Michele Zanatta, Marian Mosor. Alla CAI gli arbitri Marco Ceolin, Michele Collavo, Thomas Alfieri; e, dopo diversi anni, un nostro arbitro torna in organico alla CAND: Federico Modesto.
Nel frattempo Marco Ceolin, e a seguire Alessio Carraretto e Michele Collavo, conquistano la CAND nel ruolo di assistenti.
Luca Mondin raggiunge prima la Serie B, e successivamente la Serie A, esordendo a 16 anni di distanza da De Santis, venendo poi promosso al termine della stagione 2015-2016.
Siamo ormai ai giorni nostri, al presente, con chi si è affacciato da poco nel panorama nazionale, come l’arbitro CAI Alessio Schiavon, il CAN5 Giacomo Voltarel e l’assistente CAND Andrea Mirarco; mentre il CAN5 Castellino ha da poco debuttato nella serie A del Futsal e Stefano Lecca è stato nominato componente del Servizio Ispettivo Nazionale.
Una storia lunga 90 anni, della quale da stasera, tutti insieme, inizieremo a scrivere il futuro!
Il 75^ anniversario di fondazione: le testimonianze e i ricordi
#AIATREVISO nel 75^ di fondazione. Le testimonianze e i ricordi
In occasione del 75^ anniversario, nell’autunno del 2002, viene realizzato un libro celebrativo, una sorta di “viaggio” attraverso immagini ed aneddoti, testimonianze e ricordi di quanti abbiano scritto la storia della nostra Sezione, calcando i campi più famosi, ai più alti livelli. L’opera nasce grazie alla passione e alla professionalità di Prando Prandi, giornalista di “Sportrevigiano”, che apre il libro, offrendo la propria testimonianza: “Ho diretto, secondo un rapido calcolo, almeno 450 partite di serie A, più di 200 partite di serie B, innumerevoli partite dei campionati minori, 4 finali di Champions League, 5 finalissime dei campionati mondiali… Più o meno come milioni di appassionati di calcio che, alla domenica, in stadio o davanti alla televisione si immedesimano nell’arbitro, sostituendosi a lui (il più delle volte senza condividerle) nelle decisioni su un fallo o un fuorigioco. Prando Prandi
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Diego De Leo è nato a Zenson di Piave il 5 dicembre 1920. Ha diretto in 27 anni di carriera più di 100 incontri fra squadre nazionali, oltre 200 fra squadre di clubs in ambito internazionale, più di 1500 in campionati nazionali. Nel suo curriculum spiccano la finale della XIX Olimpiade a Città del Messico tra Ungheria e Bulgaria e la gara celebrativa tra Brasile e Resto del Mondo a Rio de Janeiro nel 1968, la semifinale dei mondiali messicani ’70, la finale della Coppa America del 1957 vinta dall’Argentina di Angelillo e Sivori. Ha rappresentato nella sua carriera quattro Federazioni ed ha rivestito ruoli di vertice in ambito FIFA di cui è commissario speciale per la prossima Coppa del Mondo. |
Sono stato testimone e protagonista dell’evoluzione del calcio e dell’ambiente arbitrale in un periodo lunghissimo, dal 1945 ad oggi, ed è per questo che ho maturato nel mio intimo delle precise opinioni su come sia il mondo del calcio ai nostri tempi e come la figura arbitrale debba adattarsi o meno a questa mutata realtà che nel tempo ha assunto i contorni precisi di una vera e propria professione. A chi mi chiede se c’è differenza tra gli arbitri di ieri e quelli di oggi dico che la differenza non sta nell’arbitro, ma nella nuova realtà del calcio che oggi è un’industria. Gli interessi esasperati rendono sempre più difficile il compito dell’arbitro. Le regole sono le stesse e anche l’arbitro è sempre lo stesso, non sono cambiate la sua figura e le sue funzioni, ma egli incontra sempre maggior resistenze nel far rispettare le sue decisioni. Diego De Leo |
Leonida Zago è nato a Padova il 9 ottobre 1908. Ha diretto in serie B iniziando la propria carriera arbitrale a 23 anni. E’ stato dal 1960 al 1974 presidente della Sezione arbitri di Treviso avendo la gioia di veder proiettati nella massima serie, fatto unico nella storia della sezione, ben tre arbitri. E’ stato Presidente Nazionale della Commissione arbitri. Nel 2000 ha ottenuto la Stella al merito sportivo da parte del CONI Veneto in qualità di presidente del Dopolavoro Ferroviario di Treviso del quale è stato “anima” e protagonista ai tempi della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Città del Messico di Baran, Sambo e Cipolla, anni in cui, attraverso la sua infaticabile opera, venne edificata la nuova, moderna sede di via Benzi. |
Sono stato per 14 anni presidente della sezione arbitri di Treviso e nella mia lunga esperienza con il timone tra le mani ho visto passare sotto i miei occhi arbitri bravi che non han fatto carriera, arbitri meno bravi che con un pizzico di fortuna sono andati avanti ed arbitri che han compiuto i passi che dovevano sospinti dalla capacità e dalla voglia di emergere. Tutti, comunque animati da una grande passione per l’arbitraggio che è la risultanza di molte componenti: capacità fisiche, conoscenza del regolamento, capacità morali e di carattere. Ma la mia più grossa soddisfazione è essere riuscito a portare sotto la mia presidenza tre arbitri di Treviso alla ribalta della massima serie. Un record che nessuno ha mai eguagliato. Tre personaggi diversi per carattere e capacità ma certamente tre arbitri con i fiocchi. Paolo Milan ovvero la voglia di sfondare impersonificata. Avrebbe spostato le montagne pur di arrivare in alto. E ce l’ha fatta. Poi Rino Possagno, forte tempra, grande carattere. Non aveva paura di nessuno quand’era in campo e sembrava dirigesse un esercito tanto era carismatico. Poi Nico Falzier, ligio alle regole e ad una visione del gioco limpida e improntata al buon senso. Lo accompagnai fino ad Avellino per quell’esordio che ricordo e che mi fa sgorgare qualche lacrima dagli occhi tant’è bello e sentito ancor oggi che son passati tanti anni! Leonida Zago |
Rino Possagno è nato a Treviso l’8 settembre del 1930. Ha iniziato a giocare a calcio nelle file del Baldrocco, del Dopolavoro Ferroviario, della Cartiera Burgo Mignagola ed è stato uno dei fondatori della Aquila Fontane negli anni ’50. Appassionato di moto regolarità, si è aggiudicato la 12 ore Esso a Treviso. |
Come si fa a condensare in poche righe i ricordi più belli di un’intera carriera arbitrale, le emozioni su un’attività che ha segnato profondamente la mia vita, regalandomi grandi soddisfazioni e grande gioie ? Rino Possagno |
Paolo Milan è nato a Padova nel 1941. Ha frequentato il Corso Arbitri 1962/63 esordendo nello stesso anno in 3a categoria. |
Credo che, entrare in campo a San Siro, per un arbitro sia il massimo e per me lo è stato nell’anno in cui il Milan vinse il campionato e la stella e cioè in occasione di un Milan – Roma finito 1 a 0 su calcio di rigore di Antonelli a 7 minuti dalla fine (il Messaggero al lunedì scriverà: per la Roma 2 Milan sono troppi !) Paolo Milan |
Athos Favaro vanta quarantott’anni di tessera della Sezione A.I.A. di Treviso nella quale ha coperto tutte le cariche fino alla vice presidenza per molti anni. Approdato alla C.A.N. C in IV° Serie quale arbitro, ha poi percorso le tappe di una veloce carriera come assistente in C.A.N. A e B nelle quali ha preso parte a circa 50 partite. |
Primi anni ’50. La guerra è finita da poco, ma ha lasciato tracce indelebili nella vita e negli animi delle persone. Si diventa grandi in fretta. Un ragazzo, maturo per esperienze vissute nel periodo bellico, ma vivace, scattante, pieno di energie, si guarda intorno per curiosità. Il mondo incostante offre poco ai suoi vent’anni; ma c’è lo sport che lo attira, quello del “pallone” sogno di tutti i giovani. Lo pratica nel campetto dell’oratorio azzuffandosi spesso con i compagni. Piano piano il ragazzo coltiva un’idea: indossare la giacca nera dell’arbitro, quello che detta le regole in campo. Si iscrive ad un corso di preparazione, supera gli esami e non vede l’ora di indossare la mitica divisa. Ma per il momento questo resta un sogno. Le prime partite del giovane arbitro vengono disputate nei campi di periferia e lui veste magliette e calzoncini anonimi. Resta la grinta, la consapevolezza del suo compito. La divisa vera arriverà dopo circa un anno e mezzo e l’emozione nell’indossarla, nel portare al petto il distintivo che gli sarà così familiare per tanti anni resterà impressa per sempre nel suo cuore. Quanti sacrifici per essere sempre presente in campo! Senza la macchina (pochi per la verità l’avevano a quel tempo) quel ragazzo si sobbarcava ore di pullman o di treno col terrore di addormentarsi durante il viaggio, stanco dopo una settimana di lavoro. Ma che entusiasmo, che soddisfazione nonostante le difficoltà. I Commissari Speciali d’allora venivano a visionare l’operato dell’arbitro solo dopo un paio di anni di appartenenza alla Sezione. Il buon andamento di una gara fino allora era stato frutto di capacità personali e dei consigli dei colleghi più anziani. Athos Favaro |
Domenico Falzier è nato a Treviso il 27 agosto 1942. Figlio d’arte (il padre Rino è stato eccellente arbitro di serie B) ha iniziato ad arbitrare nel 1962. In breve tempo ha scalato i campionati minori per approdare in serie B nella quale ha diretto oltre 90 incontri. Il trampolino di lancio verso la serie maggiore con il debutto in serie A in Avellino – Como. Nella massima serie ha diretto 3 gare. Ha appeso il fischietto al chiodo nel campionato 1983-84 per ricoprire vari incarichi in seno all’A.I.A. Dal 1997 è presidente della sezione di Treviso. |
Ciascuno di noi ha un proprio carattere, sentimenti, ambizioni e paure e vive conseguentemente ogni sua azione; quindi anche l’arbitraggio secondo una interpretazione del tutto propria. Domenico Falzier |
Gianni Cervellin è uno dei personaggi di spicco della sezione di Treviso. Arbitro effettivo dalla stagione ’62-’63, ha fatto parte dell’organo tecnico C.A.S.P. (IV° serie) negli anni ’70-’76. E’ stato Commissario Speciale alla C.A.N. D nel quale gli è stato conferito il premio nazionale Nicolini quale miglor Commissario Speciale nell’ ’86. Vice Commissario Regionale nell’ ’84-’85 è stato Presidente di sezione dal 1986 all’ ’97, anno nel quale ha fatto parte del Comitato Regionale Arbitri. |
Quando giunge, immancabilmente, il doloroso momento in cui smetti di arbitrare, pensi che la meravigliosa avventura iniziata molto tempo prima, quando eri poco più che un ragazzo, sia definitivamente terminata. Pensi che la tua appartenenza all’ A.I.A., alle cui regole morali e sportive hai attinto copiosamente, abbia esaurito il suo scopo, che all’inizio consisteva nel soddisfare le giovanili esigenze di praticare un’attività sportiva, ma che in seguito, via via che ti arricchivi di nuove entusiasmanti esperienze, ti ha sempre più coinvolto fino a diventare la tua attività amatoriale più importante, nella quale profondevi il massimo impegno, pari a quello che dedicavi allo studio, al lavoro. Gianni Cervellin |
I Presidenti
2016 – 2020 Claudio Zuanetti
2013 – 2016 Giacomo De Marchi
2004 – 2012 Leopoldo Sorrentino
1986 – 1997 Gianni Cervellin
1984 – 1986 Lino Cattarin
1978 – 1984 Paolo Milan
1971 – 1978 Antonio Gallego
1959 – 1971 Leonida Zago
1956 – 1959 Michele Carnio
1948 – 1956 Antonio Pagnin
1932 – 1948 Angelo Pierobon
1927 – 1932 Ugo Storer