Mario Ongarato (Settore Tecnico) in cattedra: SPA e DOGSO

Autore: Edoardo Ervas

Fotografie: Marua Ouertani

La Riunione Tecnica di venerdì 23 febbraio ha ospitato Mario Ongarato della sezione di Catelfranco Veneto, membro del Settore Tecnico. Il tema della serata, squisitamente tecnico, ha portato i presenti nel cuore del Regolamento del giuoco del calcio nonché in uno dei suoi aspetti più interessanti e delicati: la “D.O.G.S.O.” e la “S.P.A.”

Terminati i consueti saluti e ricordati dal Presidente gli importanti appuntamenti di marzo (che vedranno ospiti in Sezione l’arbitro internazionale Daniele Orsato ed una delegazione della Sezione di Agrigento, nell’ambito del Progetto ‘In A.L.T.O.’), Ongarato ha preso la parola e, collocando idealmente la serata in continuità con l’ultimo incontro avuto col Settore Tecnico, è entrato nel vivo delle definizioni. 

DOGSO e SPA sono due acronimi che individuano due situazioni di gioco codificate: la DOGSO (denying an obvious goal-scoring opportunity) si configura come la negazione di una evidente opportunità di segnare una rete, mentre la SPA (stop a promising attack) si profila come interruzione di una promettente azione d’attacco.

“I parametri della DOGSO sono quattro: la direzione generale dell’azione, la probabilità di mantenere o guadagnare il controllo del pallone, la distanza dalla porta e la posizione ed il numero dei difendenti. Partendo da questi, per definire la SPA, sarà sufficiente parametrarsi sul numero e sulla posizione degli attaccanti” ha detto Ongarato. 

Per il Settore Tecnico una valutazione efficace della SPA non può prescindere dal concetto di “spazio green”, ovverosia di quello spazio sufficiente affinché il giocatore attaccante possa optare per un passaggio chiave, un’incursione in area efficace o un tiro pericoloso. 

Ongarato ha insistito molto su un elemento fondamentale della SPA, ovverosia la velocità: “è importante capire cosa si intende con velocità, perché bisogna distinguere tra una velocità di movimento ed una velocità di esecuzione”. Se la prima riguarda la rapidità con cui un giocatore conduce il pallone in suo possesso, la seconda riguarda la capacità di essere determinante nel più breve tempo possibile e di riuscire a sovvertire l’equilibrio del gioco attraverso la giocata più efficace.

Individuata con chiarezza la SPA, Ongarato si è concentrato sull’aspetto disciplinare: “Indipendentemente dal minutaggio, la SPA richiede l’ammonizione” ha sancito.

L’ospite ha posto poi la sua attenzione sulla genuinità dell’intervento del difendente all’interno dell’area di rigore, sottolineando come una situazione di SPA all’interno della stessa ed interrotta da un intervento genuino, non preveda alcuna ammonizione in un’ottica di “declassamento” della sanzione disciplinare. La condotta antisportiva, ravvisabile in un intervento difensivo non teso a giocare il pallone, rimane invece da ammonire al termine dell’azione.

Altro delicato aspetto su cui il Settore Tecnico concentra il proprio lavoro – ha spiegato Ongarato – riguarda il vantaggio: la scriminante, in questo caso, è se, da parte del difendente che interviene, ci sia o meno il tentativo di giocare il pallone, e ciò a prescindere della genuinità dell’intervento stesso. Nel primo caso, infatti, l’arbitro deve concedere il vantaggio e non adottare provvedimenti a livello disciplinare; nel secondo caso, invece, l’arbitro deve interrompere il gioco e sanzionare, come SPA, il comportamento antisportivo. 

L’interessante approfondimento tecnico è stato accompagnato dalla visione di numerosi video, dai quali gli associati trevigiani hanno potuto, da un lato, meglio comprendere le nozioni loro impartite, dall’altro lato, cimentarsi sin da subito nella loro applicazione.