Daniele Minelli a Treviso: perseveranza e resilienza

“Erano rare le volte in cui gli arbitri CAN venivano nelle sezioni ai miei tempi. Provavo sempre
ammirazione nei loro confronti e ora, che posso fare lo stesso, il mio obiettivo stasera è convincere ogni ragazzo in questa stanza che è possibile arrivare dove sono arrivato io.”

Così ha esordito l’ospite della serata, l’arbitro Daniele Minelli in forza alla Commissione Nazionale di Serie A e B e appartenente alla sezione di Varese.

Prima però, la serata in casa AIATREVISO si è aperta come di consueto passando in rassegna il calendario degli eventi che hanno visto e vedranno impegnati gli associati, con particolare riguardo al corso arbitri che avrà inizio il 21 marzo.

Condivisi esordi e designazioni di prestigio, hanno preso parola i ragazzi selezionati per la partecipazione al progetto in A.L.T.O, un’iniziativa che ha visto i fischietti protagonisti ad Agrigento per dirigere delle gare di campionato. Esperienza, di crescita arbitrale e umana, che hanno condiviso con i colleghi affiancati dalle immagini di una realtà differente e suggestiva.

Successivamente, grazie al contributo di Angelo Tasca, l’arbitro CAN è stato accolto con un filmato di presentazone dei punti salienti della sua carriera.

Il percorso della serata si è svolto in quattro tappe, sintesi della preparazione di un arbitro: atletico, tecnico, concentrazione e focus mentale.

Il primo punto è stato subito affrontato con estrema chiarezza “È importante allenarsi con la mentalità di un professionista non solo per la partita, ma soprattutto per il proprio corpo che è il primo a richiedere costanza” e ancora “Una preparazione atletica ci permette di arrivare al campo con la consapevolezza di poter sostenere la gara al novantesimo come al primo minuto, ci permette di essere lucidi oltre che credibili”. Una presenza atletica ci porta a cercare una visuale migliore in ogni situazione di gioco e qualora sia necessario a intervenire.

Il secondo step è stato dedicato alla preparazione tecnica “Oggi è possibile raccogliere molte informazioni grazie all’uso della tecnologia che accompagna il nostro quotidiano, e al tempo stesso anche le nostre prestazioni sono a disposizione” – “Analizzare le proprie performance è fondamentale ed è un momento di crescita fondamentale” ha sottolineato soprattutto ai giovani arbitri “Analizzando gli errori possiamo evitare di compierli nuovamente e ci rende consci delle nostri punti di forza e di miglioramento”.

L’arbitro CAN ha utilizzato alcuni episodi di gare da lui dirette per dimostrare, nel pratico, come una pregressa conoscenza di alcune tattiche di gioco delle squadre, permettano di prevenire nel campo di gioco.

Il terzo scalino di questo percorso è la concentrazione. “Quali sono i momenti in cui potete notare cali di concentrazione?” – ha chiesto alla platea. Tra le risposte sono spiccati i momenti in cui si dà per scontato che un’azione possa svolgersi in un determinato modo e le occasioni in cui si è appena presa una decisione corretta e importante. Tali riflessioni sono state poi supportate da ulteriori filmati per rafforzare l’analisi.

Ultima, ma non per questo meno importante, è la preparazione mentale, su cui l’ospite si è particolarmente soffermato. “Noi siamo ciò che pensiamo” – “Ciascuno di noi deve avere
consapevolezza della propria forza”, continuando “Anche una prestazione positiva può essere pericolosa se non analizzata correttamente, ed è fondamentale comunque non partire mai prevenuti e continuare a lavorare con costanza”.

Daniele ha voluto sottolineare che l’esperienza si crea attraverso la pratica, arbitrando quante più partite possibili e scendendo in campo con la mentalità aperta nell’affrontare situazioni anche complesse.

Un passaggio fondamentale è stato infine riservato a due aspetti fondamentali per un arbitro: perseveranza e resilienza.

“Non sappiamo quale sarà la nostra serie A, dobbiamo andare avanti e fare fatica; quando pensiamo di aver raggiunto il limite, è proprio in quel momento che fare ancora un passo in avanti fa tutta la differenza del mondo.”

Oltre che un’autocritica, per Daniele è fondamentale la coscienza di se stessi. Si tratta di acquisire la consapevolezza che tutto ciò che viene dato, lo si riceve perché frutto di un lavoro sodo.

Daniele ha concluso la riunione citando le parole di Stefano Farina: “In campo ci è concesso
sbagliare e saremo sempre difesi. Una cosa non possiamo sbagliare ed è l’aspetto comportamentale: lì non ci difenderà mai nessuno.”

Un monito a ricordare che prima di essere arbitri, siamo donne e uomini.