“Road to” 95esimo AIATREVISO
Autore: Chiara Martin
Fotografie: Marua Ouertani
Ancora una volta un’iniziativa inedita a Treviso, dove, alla vigilia dei festeggiamenti del 95° anniversario della Sezione, il Presidente Calogero Castellino e la squadra del Consiglio Direttivo hanno voluto portare agli associati una testimonianza diretta di chi la storia della Sezione l’ha curata nel tempo.
Un modo per rinsaldare quel fil rouge che idealmente unisce i ragazzi di oggi a quei giovani, appartenenti alla Federazione Italiana Giuoco Calcio e alla Unione Libera Italiana del Calcio, che, una sera di fine dicembre del 1927, si sono uniti assieme nel Gruppo Trevigiano Arbitri.
Tutti accomunati dalla stessa passione: l’arbitraggio.
Super-ospiti della serata, in una sala gremita, sono stati tre protagonisti che in verità la Sezione la conoscono come le proprie tasche: il primo, Gianni Cervellin, già arbitro ed osservatore a livello nazionale, poi Presidente di Sezione per ben 12 anni ed ora dal 2021 suo Presidente Onorario; Lino Cattarin, brillante e innovatore Presidente nel biennio 1984-1986, che ha saputo traghettare il gruppo di Marca in un particolare momento storico; Mario Sanson, una storia sportiva lunga oltre 50 anni, iniziata come arbitro e dirigente di Sezione (con il ruolo di Delegato Tecnico) e, in seguito, evolutasi nel ruolo dapprima di Presidente provinciale della Federazione Italiana Gioco Calcio ed infine, ora, quale delegato provinciale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.
Un’intervista a tre magistralmente condotta dal Presidente Castellino e dal Vice Federico Modesto, che in poche parole hanno spiegato il significato di una simile serata: “Se non conosciamo la storia della nostra Sezione, come possiamo veramente sentirci parte di essa?”.
E sempre con poche parole-chiave, Castellino e Modesto hanno dato input agli ospiti per aprire lo scrigno dei ricordi.
Si è raccontato – con l’ex Delegato Sanson e di fronte alla massima sorpresa dei più giovani – il processo di designazione: “Un tempo venivano comunicate per lettera espresso, ben due settimane prima della partita, perché sempre a mezzo espresso venivano recapitate le accettazioni” per sottolineare che le comodità odierne ritenute prassi sono il risultato di lavoro e impegno dell’Associazione e degli associati. Un particolare passaggio è stato dedicato da Mario anche all’Avv. Gallego con riferimento anche alla rettitudine e alla credibilità della sua figura che ha consentito di aprire le porte di associati trevigiani a importanti ruolo nel mondo calcistico e sportivo, in primis proprio di Mario Sanson.
Si è ricordato – questa volta con Gianni Cervellin – i grandi traguardi raggiunti: “Grandi uomini hanno portato in alto il nome di Treviso e in primis un grande fischietto di Serie B e poi Presidente sezionale, Leonida Zago, che ha saputo schierare uniti e compatti tutti i propri associati nei momenti più difficili, così come raccogliere i più grandi successi della storia arbitrale di Marca, con le giacchette nere trevigiane che, nei 15 anni della sua presidenza, furono protagoniste dell’Olimpo del calcio italiano, al punto che, non a caso, Treviso era soprannominata l’Atene degli Arbitri”.
Si è poi narrato di un’altra indimenticata figura sezionale, l’ex Presidente e Avvocato Antonio Gallego ricordato da Lino Cattarin: “Una persona retta e dirigente esemplare, prematuramente scomparso, ma di grande insegnamento”. Un ricordo importante per l’innovatore Cattarin che, nei due anni della sua giovane presidenza, è riuscito a formare ben 84 nuovi arbitri a Treviso, iniziando già 40 anni fa l’attività di promozione del corso nelle scuole della città.
Si è infine scoperto che per questi ‘vecchi’ arbitri un tempo era assolutamente normale, la sera dopo il lavoro e prima di tornare a casa per cena, trovarsi in Sezione per un saluto, una battuta, un momento di svago e magari una designazione di emergenza se qualcun altro aveva dato forfait per la partita del fine settimana.
Il Presidente Castellino ha voluto ricordare alcune parole chiave: “Memoria e orgoglio, innovazione e rispetto, sacrificio e riconoscenza, coinvolgimento e passione; molti sono gli ingredienti che hanno reso possibile, ma sono stati altresì necessari, per costruire 95 anni di storia della Sezione trevigiana”.
Nella sala, alla fine della chiacchierata, si è visto più di qualche occhio lucido: qualcuno, tra i più giovani, ha capito quanto forte può essere l’orgoglio, la passione e la riconoscenza di certi arbitri verso la propria Sezione, qualcun altro ha rivissuto passati ricordi e con essi chi, Amico, Fratello, Maestro o Padre, oggi non c’è più.