Il Responsabile scouting del Venezia Academy ospite a Treviso
Venerdì 6 Maggio, presso il Teatro Venier di Treviso, gli arbitri trevigiani hanno assistito alla riunione con gradito ospite Riccardo Gobbo, responsabile scouting della società Venezia Academy.
La riunione si è incentrata sull’approccio delle squadre alla gara e sono stati approfonditi temi relativi alla tattica in funzione dello spostamento e caratteristiche dei calciatori per valutare al meglio le diverse tipologie di fallo.
L’opportunità di disquisire con una persona che vive il mondo del calcio giovanile e dilettantistico da un paio di decadi, ha permesso di approfondire molteplici sfaccettature.
L’ospite ha esordito con un approccio cristallino dicendo: “Parto del presupposto che sono una persona sportiva ma di parte, per cui cerco sempre di portare l’acqua al mio mulino durante una partita.”
Dopo una prima introduzione da parte di Gobbo relativamente alle dinamiche della vita sportiva in una società di calcio, la riunione è continuata con una partecipazione attiva e interessata da parte della platea presente, la quale ha potuto porre molte domande.
Una di essa è stata: “In quale momento percepisci le caratteristiche dell’arbitro?”
La risposta dell’ospite è stata diretta e chiara: “Già dall’appello, nel modo in cui si presenta l’arbitro, e anche dai primi minuti di partita” – continuando – “Non serve molto, a volte anche solo una parola per far capire che ha un controllo generale, trasmettendo sicurezza, e quindi rendendo sereni tutte le componenti, dirigenti e calciatori”.
L’ospite si è poi soffermato sui momento di “tensione”: “Mi è capitato di retrocedere a causa di un rigore al 90’, ma l’ho accettato pienamente perché l’arbitro è stato credibile per tutti i minuti precedenti.”
Altro spunto importante è stato quello riferito all’agonismo e alla preparazione della partita: “I miei ragazzi si allenano quattro volte a settimana, a volte sacrifico la mia vita familiare pur di inseguire gli obiettivi, e siamo un gruppo coeso come squadra, lottando molto per inseguire i nostri sogni” – sottolineando – “È normale avere malizia, siamo di parte, ma dev’essere tutto bilanciato: la squadra talentuosa ma che ha poca verve in partita difficilmente riuscirà a prevalere, al pari di quella che pensa unicamente a far polemica e non pensa a giocare”.
In chiusura l’ospite ha ribadito fortemente che il rispetto rappresenta un punto fondamentale, sia quello dei calciatori verso il direttore di gara e al pari quello dell’arbitro verso la preparazione delle squadre in ogni singola partita, poiché come affermato da Gobbo “Il calcio è la nostra vita”.
È stato un intervento prezioso, ed è una fortuna potersi confrontare con una persona che vive il calcio giocato tutti i giorni, sia a livello emozionale sia a livello professionale, poiché permette di approfondire i pensieri, le dinamiche e gli approcci dei calciatori e delle società impiegate negli incontri diretti ogni Domenica dai fischietti trevigiani.