Carlo Rinaldi: La mia “Casa dell’arbitro”

Nella serata di Lunedì 25 Settembre, la sezione di Treviso ha avuto il piacere di ospitare, presso il cinema-teatro Aurora, Carlo  Rinaldi, arbitro della Sezione di Bassano del Grappa in forza alla Commissione Nazionale di Serie C.

Dopo i consueti saluti del Presidente Castellino, che ha ricordato i recenti esordi di alcuni associati e l’imminente avvio del corso arbitri, la parola è passata a Carlo, accolto con un filmato realizzato da Angelo Tasca. L’Arbitro in forza alla CAN C ha esordito sottolineando il piacere e l’importanza della possibilità di tornare in presenza, volendo mantenere fin da subito un contatto diretto con i numerosi associati trevigiani, il cui numero ha confermato il pensiero del collega. Rinaldi, rivolgendosi soprattutto ai giovani, ha voluto condividere quella che per lui è stata, e continua a essere, la “casa del mondo arbitrale”, senza entrare troppo nel contesto tecnico, certamente importante, ma sul quale i fischietti hanno la possibilità di lavorare durante le numerose attività organizzate dalla Sezione. La casa ha bisogno dei pilastri e ciò che per lui ha rappresentato il primo pilastro è stata la Sezione, il luogo che più lo ha fatto appassionare al mondo dell’arbitraggio. “A livello sezionale”, ha affermato Carlo, “C’è la fortuna di vedere le stesse persone che ci seguono durante il nostro percorso, degli “angeli custodi” che ci conoscono nei punti di forza e di debolezza”. Un invito che è ricorso numerose volte durante il suo intervento è proprio quello a frequentare la sezione, che lui stesso visita abitualmente, e ricercare il confronto soprattutto con quei colleghi che hanno una maggiore esperienza di questo mondo: “Prima di dare priorità al campo, l’ho data al gruppo”.

Congiunto alla capacità di autoanalisi e autocritica, l’ambiente sezionale gli ha permesso di crescere, grazie anche al tutor e agli osservatori che invita a prendere come figure di riferimento.

Rinaldi ha poi posto l’accento sull’importanza della reciproca condivisione tra associati, non solo dal punto di vista arbitrale, perché anche nella vita di tutti i giorni il consiglio di un collega può essere di grande aiuto. “Quando c’è qualcosa che non va, in famiglia si discute e si chiarisce condividendo l’esperienza: è nei momenti di difficoltà, anche nella vita, che si vede nella sezione un punto di riferimento”.

Il secondo pilastro della “casa dell’ arbitro” è rappresentato dal polo di allenamento: l’arbitro è un atleta e in quanto tale l’allenamento costituisce una parte fondamentale della sua prestazione. “L’ho sempre vissuta come un’opportunità quella di avere un posto in cui andare ad allenarmi”, afferma Carlo, “Non è un aspetto scontato, perché sei circondato da persone con molta esperienza che ti stimolano e consigliano”. Il polo è, infatti, un altro punto di incontro in cui si cresce insieme ed è proprio il luogo che gli ha concesso di dare una svolta alla sua carriera arbitrale.

Infine il tetto della casa si riferisce al carattere. Il collega ha proiettato episodi, che l’hanno visto protagonista, in cui è possibile notare due atteggiamenti diversi. Ha poi chiesto ad alcuni fischietti di esprimere le proprie impressioni.

I video a confronto hanno sottolineato che il carattere, così come tutti gli altri requisiti fondamentali di un arbitro, fa parte dell’esperienza ed è qualcosa che si costruisce nel tempo sempre accompagnato dalla condivisione e dall’impegno. Carlo ha poi spiegato: “L’ho posizionato sul tetto della casa perché senza la sezione e il polo di allenamento, non avrei mai sviluppato il mio carattere. L’arbitraggio è certamente uno sport individuale sul terreno di gioco, ma è anche uno sport di squadra con la propria sezione”.

Carlo Rinaldi ha terminato il suo intervento con un filmato che ha voluto sintetizzare i preziosissimi concetti condivisi con gli associati trevigiani: “Ognuno deve avere un sogno a cui aspirare, ma devono esserci la voglia e l’impegno per migliorare; bisogna fare fatica al polo di allenamento, bisogna saper fare delle rinunce ed è fondamentale far parte del gruppo, partecipare alla Sezione”. E ancora: “Ognuno di noi fa qualcosa vivendo la sezione e vivendo il polo, è un’occasione per crescere non solo come arbitri, ma anche come persone”.

La riunione si è infine conclusa con un quiz interattivo relativo ad alcuni episodi di gioco, proposto dall’Organo Tecnico Alessio Schiavon con una nuova modalità che la Sezione di Treviso, grazie al lavoro svolto dal Gruppo Riunioni Tecniche, ha deciso di introdurre, ovvero l’ausilio dell’applicazione “Kahoot!”.

Premiati i primi tre classificati, il Presidente ha ringraziato nuovamente Carlo Rinaldi per il coinvolgente quanto efficace intervento, con l’auspicio di ospitarlo nuovamente.

La chiusura del Presidente ha riassunto la serata: “Hai portato concetti a noi cari che con forza stiamo impartendo da mesi: gruppo e umiltà, ti ringrazio perché lo hai fatto con gli occhi che brillano, questo luccichio è emozione, è passione, complimenti!”

Autore: Marua Ouertani
Fotografie: Sara Conte