Riunione con la Delegazione FIGC di Treviso
La volontà di proseguire sulla strada della sinergica collaborazione e la centralità del referto i temi principali della RTO
Nella r.t.o. del 27 gennaio 2017 è stata accolta dalla platea degli associati la rappresentanza della Delegazione provinciale della FIGC di Treviso, composta dai delegati Claudio Donà e Marino Lorenzonetto e dal giudice sportivo Leo Robazza.
Quest’incontro, ormai divenuto una gradita consuetudine che si ripete di anno in anno, si è svolto in un piacevole clima di reciproca stima e di cordialità, nella stessa maniera con cui si svolgono ormai da tempo i rapporti fra il Comitato e la nostra sezione.
Dopo l’ormai abituale resoconto, compiuto dal presidente Zuanetti, delle novità di segreteria e dei debutti dei nostri associati, ha preso la parola Claudio Donà, delegato del Comitato Provinciale di Treviso della FIGC. Egli ha voluto ringraziare la nostra Sezione per il fattivo supporto che essa fornisce all’attività del Comitato, non soltanto con il costante impegno nei campi di gioco per garantire il regolare svolgimento delle gare di campionato, ma anche con la volontà di aderire a progetti volti a costituire un’utile collaborazione con il Comitato e le società: infatti, Donà ha voluto ringraziare calorosamente la nostra sezione per la messa a disposizione della sede per consentire lo svolgimento dei corsi per dirigenti arbitri, e per l’aiuto alle società fornito tramite il progetto del “regolamento in allenamento”. In un contesto di generale soddisfazione, Donà ha voluto fare un unico piccolo appunto, sollecitando maggior costanza nel puntuale invio nei referti arbitrali.
E proprio su quest’ultimo delicato tema, dopo il breve saluto di Marino Lorenzonetto, è intervenuto il giudice sportivo Leo Robazza, il quale, dopo aver ringraziato anch’egli, in apertura, gli arbitri della nostra sezione per il servizio finora svolto, ha ricordato alla platea come delle manchevolezze al riguardo possano tradursi in irregolarità nel corso della stagione sportiva, in particolare nel caso debba essere comminato un provvedimento di squalifica ad un tesserato.
Inoltre, come noto, il referto arbitrale costituisce “prova piena e privilegiata” riguardo alla condotta dei tesserati nel campo di gioco, come afferma l’art. 35 comma 11 del Codice di Giustizia Sportiva, ed è il mezzo principale (se non l’unico) con il quale il giudice sportivo ricostruisce i fatti accaduti nel corso della gara.
In virtù del suo ruolo, Leo Robazza ha sottolineato come talvolta si siano registrati errori, anche grossolani, ed imprecisioni nella compilazione dei referti, che spesso comportano difficoltà e perdite di tempo sia per il giudice sportivo che per l’arbitro, in virtù del contatto telefonico tra i due, necessario per dirimere i possibili dubbi. Robazza ha quindi provveduto a fornire all’interessata platea numerosi consigli e spunti di riflessione per permettere agli arbitri di espletare al meglio questo loro dovere, al fine di consentire al giudice sportivo di emettere sanzioni il più possibile corrispondenti alla gravità dei fatti avvenuti: importante è, a tal fine, procedere ad un’esposizione dei fatti il più possibile chiara e dettagliata, facendo riferimento non solo alle azioni compiute effettivamente dai tesserati, ma anche al loro linguaggio non verbale e “paraverbale” (che comprende, ad esempio, le modalità ed il tono della voce con cui sono pronunciate determinate frasi).
In seguito, gli ospiti hanno risposto ad alcuni dubbi che i nostri associati hanno voluto manifestare loro, dando così luogo ad interessanti discussioni su temi spesso problematici, come il riconoscimento dei dirigenti ammessi nel recinto di gioco e l’effettiva estensione della fattispecie delle condotte discriminatorie.
In conclusione, dopo l’effettuazione dei quiz tecnici, gli associati hanno tributato un sentito ringraziamento agli ospiti della serata, i quali, come da consuetudine, hanno ricevuto un piccolo presente. Prima di ordinare il “rompete le righe”, il presidente Zuanetti ha premiato l’associato Stefano Veronese per il suo inserimento nell’organico degli osservatori della Can PRO e, infine, ha voluto dar lettura alla platea di un comunicato con cui la Sezione prende le distanze da un increscioso fatto occorso, alcuni giorni prima, al Presidente AIA Marcello Nicchi.
Autore: Augusto Baruffi
Fotografie: Sala Stampa Sezione di Treviso
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