Il punto di vista dell’Osservatore

Riunione Tecnica condotta dagli Osservatori Arbitrali Nazionali e Regionali

Lo scorso 8 febbraio 2019 la Sezione di Treviso si è riunita per la consueta riunione tecnica dando, questa volta, voce a quella figura che, pur talvolta defilata, ogni domenica è chiamata a giudicare, con obiettività ed esperienza, le prestazioni dei fischietti in campo: l’Osservatore Arbitrale.

Una scaletta molto varia per una staffetta tra diversi relatori, coordinata da Stefano Veronese, Osservatore Arbitrale in forza alla CAN PRO, che apre i lavori con un monito: “Abituatevi ad arbitrare ricordando che c’è qualcuno che vi osserva: i giocatori in campo e l’osservatore fuori”.

La parola passa quindi a Giorgio Onori, Osservatore Arbitrale alla CAN D, che – con un taglio squisitamente tecnico – offre alla platea dei presenti una serie di filmati relativi ad episodi estrapolati dal Campionato di Serie D, da esaminare, discutere insieme sino a condividere tra tutti le singole soluzioni tecniche stabilite dall’Organo Tecnico di competenza (CAN D) ed i criteri ritenuti rilevanti ai fini della decisione. 

Dagli episodi tecnici ad un tema non sempre facile da comprendere fino in fondo: cosa si aspetta di vedere l’osservatore in campo? Danilo Pinarello, Osservatore Arbitrale in forza all’Organo Tecnico Regionale, spiega che sì, aspetto fondamentale nel giudizio è la preparazione atletica dell’arbitro, ma sottolinea pure l’importanza della cura dei singoli dettagli prima di una gara e, ancor di più, l’essere credibili, agli occhi di chi è in campo e di chi si trova fuori. 

Proprio quest’ultimo aspetto, quello della personalità dell’arbitro in campo, viene approfondito da Vincenzo Clarizia e Thomas Mora, entrambi parte della squadra degli osservatori ‘regionali’. “Bisogna imparare a far rispettare le proprie decisioni, senza prevaricare nessuno, senza violare la ‘sfera della personalità’ di giocatori e dirigenti” spiega Clarizia “insomma: bisogna essere incisivi, ma anche rispettosi dei ruoli”.

Tutto questo passa sotto l’occhio attento dell’osservatore arbitrale, che deve aver cura di valutare molti elementi: la posizione dell’arbitro in campo, il saper motivare le decisioni ed il linguaggio del corpo. Tutto deve dar prova che l’arbitro sia presente, sicuro e convincente. Con l’auspicio e la convinzione che di ciò i ragazzi sappiano dar buona prova sui terreni di gioco.

Come di consueto, infine, l’annuncio degli esordi arbitrali (Onofrio Pio Virdò e Giuseppe Militello, rispettivamente in seconda e terza categoria, Giulio Mattiuzzo ed Endri Xamo nella categoria Juniores) e del primo arbitro associativo in forza alla Sezione di Treviso (Lorenzo Foffano); perché prima di tutto l’AIA è gruppo e condivisione. 

Autore: Chiara Martin
Fotografie: Alessandro Gava

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