Gaetano Zenere del Settore Tecnico ospite a Treviso: “Voi siete speciali”

Autore: ae Chiara Martin
Fotografie: ae Marua Ouertani

È stata condotta da una gradita rappresentanza della sezione di Bassano del Grappa la riunione tecnica del 4 novembre: il preannunciato ospite Gaetano Zenere, componente del Settore Tecnico, è infatti stato accompagnato dal collega di Sezione Nicola Pellizzari, di professione avvocato e Referente per la Regione Veneto della Commissione Esperti Legali.


È stato quest’ultimo a introdurre la serata parlando del suo ruolo di consulente legale all’interno dell’Associazione, ed in particolare in seno a tale Commissione, nata con lo scopo di offrire assistenza legale agli associati di tutta Italia e, nel contempo, di raccogliere le decisioni delle varie Procure Arbitrali sì da garantire uniformità di interpretazione delle regole e, conseguentemente, delle decisioni. Una Commissione, quella degli Esperti Legali, che – oltre ad essere di grande utilità – esprime al meglio i valori associativi, promuovendo, da un lato, la solidarietà, dall’altro, la valorizzazione delle competenze professionali dei propri associati.


Al puntuale intervento introduttivo di Pellizzari ha fatto seguito quello di Zenere.


Fin da subito una piccola rivoluzione nell’assetto della sala: viene richiesto agli arbitri più giovani, degli ultimi corsi, di partecipare alla riunione dalle prime file. Si entra subito nel vivo con un aneddoto che, attraverso una provocazione, intende portare degli spunti di riflessione: un ragazzo che decide di fare l’arbitro può – si chiede Zenere – essere considerato dai coetanei “uno sfigato”? Perché questo, continua, si sente dire, a volte, da alcuni ragazzi nelle scuole, in occasione della promozione dei corsi arbitrali.


Ma Zenere assolutamente non è d’accordo: “Voi siete speciali” sentenzia guardando negli occhi i giovani, “avete deciso di uscire dal branco e prendervi delle responsabilità. Quanti dei vostri amici possono dire altrettanto?”.


Parole che toccano nel vivo: chi può dire di non essersi mai sentito fuori dal branco con quella divisa addosso, nel mezzo della mischia, nelle situazioni complicate, davanti ad un pubblico non sempre ben disposto ad accettare le decisioni arbitrali? Una responsabilità – quella di cui parla Zenere – che è profonda ed integrale; una responsabilità che va al di là del compito ben eseguito ma che è anche un’assunzione di responsabilità davanti ai “rischi del mestiere” ovvero agli errori che possono occorrere. Perché “Chi non sbaglia?” insiste Zenere: “imparate a mettere in difficoltà i vostri osservatori: sbaglia l’arbitro, ma sbagliano anche loro, chiedete risposte”.


Insistendo su questa attitudine a mettersi in gioco, continua il proprio intervento sottoponendo, proprio ai più giovani delle prime file (e degli ultimi corsi), l’esame di alcuni video relativi a falli di gioco e chiedendo loro quale sia – dal loro punto di vista – la decisione corretta da assumere.
Una bella occasione di confronto e di apprendimento, oltreché una grande infusione di orgoglio, per il fatto di essere arbitri, certamente da ricordare e tenere a mente nei minuti prima di scendere in campo, con quella divisa diversa dagli altri, e così “fuori dal branco”.