La forza dell’arbitro secondo La Penna: perseveranza e applicazione
Autore: Marco Leone Mondin
Fotografie: Elena Soranzo
Nella serata di lunedì 31 marzo, la Sezione di Treviso ha avuto il privilegio di accogliere, quale ospite assegnato ad estrazione per la stagione sportiva 2024/2025, Federico La Penna, arbitro in forza alla Commissione Arbitri Nazionale (CAN) e associato della Sezione di Roma 1. Con una lungacarriera e la pluriennale esperienza nella massima serie, La Penna ha ripercorso con gli associati trevigiani il suo cammino sportivo: divenuto arbitro nel 2000, dopo aver praticato rugby per diversi anni, La Penna ha esordito in Serie B il 25 agosto 2012 e in Serie A il 19 maggio 2013, dove, ad oggi, ha raggiunto la quota di 80 gare arbitrate.
“Perseveranza e applicazione sono due qualità che hanno sempre contraddistinto il mio percorso arbitrale e che, dopo anni, mi sono state riconosciute anche dal mio Organo Tecnico, Emidio Morganti, in occasione della consegna del Premio Giorgio Bernardi, assegnato al miglior arbitro debuttante in Serie A: per me è stata un’emozione unica”. La Penna ricorda, con orgoglio, che in quella stagione arrivò a dirigere, tra le altre, anche il sentitissimo derby pugliese Bari-Foggia, proprio in concomitanza con la sua centesima direzione in Serie B.
La Penna focalizza il suo intervento proprio su queste due qualità, la perseveranza e l’applicazione: concetti per lui particolarmente importanti e sentiti, sin dall’inizio della sua carriera.
“Applicazione”, secondo La Penna, può avere molti significati, ma – per un arbitro di calcio – deve prima di tutto intendersi quale conoscenza del regolamento, l’arma più efficace in campo per prevenire proteste e prendere decisioni con sicurezza. Un aspetto che per lui è stato ancora più determinante, non avendo mai giocato a calcio prima di diventare arbitro. L’applicazione, però, non si esaurisce solo nello studio del regolamento: ad essa si affiancano preparazione atletica e cura dell’alimentazione. La Penna ricorda come una condizione fisica ottimale sia essenziale per affrontare al meglio ogni gara, un obiettivo che si può raggiungere solo con allenamenti costanti e frequenti nei poli sezionali.
La Penna sottolinea, inoltre, l’importanza del polo di allenamento sezionale, non solo come luogo di preparazione atletica, ma anche come occasione di confronto con colleghi più esperti. Scambiarsi opinioni e consigli permette di affrontare le partite con maggiore consapevolezza, senza però partire prevenuti nei confronti delle squadre.
Un altro aspetto fondamentale è l’analisi costruttiva degli episodi di gara, compresi gli errori, propri e altrui. L’ospite ha ribadito che un errore va sempre valutato con obiettività, senza giudizi sommari o denigratori, evidenziando l’importanza di un confronto utile alla crescita di tutti.
“Perseveranza”, invece, significa non desistere mai, anche quando le cose sembrano già scritte. La Penna spiega di aver sempre dato il massimo in ogni gara, e questo impegno lo ha portato, nel corso della sua carriera arbitrale, ad essere ripescato per ben due volte e poi ad essere promosso alla categoria superiore. “Bisogna affrontare ogni partita come fosse una finale, con la stessa fame di dare il massimo e senza nascondersi dietro a giustificazioni: questo è fondamentale per arrivare ad esprimersi al meglio delle proprie potenzialità e, quindi, per non avere mai rimpianti”.
In chiusura di intervento, La Penna spiega ai trevigiani che i primi strumenti di miglioramento per un arbitro sonol’autoanalisi e l’autocritica: “se non vi mettete in discussione, ragazzi” ha così concluso “scordatevi di poter migliorare, ora e in futuro”.
La serata si è conclusa con i sentiti ringraziamenti del Presidente Castellino, a nome di tutta la Sezione, ed un lungo, sincero applauso a Federico La Penna, un arbitro che, con il suo intervento, ha saputo per una sera far sentire la Serie A più vicina a tutti.