
-Come mai hai deciso di diventare arbitro?
“Ero un po’ incuriosito da questa attività, ho iniziato questa splendida cosa, che si protrae ormai negli anni.”
-Ci puoi raccontare il tuo debutto in massima serie?
“E’ stata un’esperienza stupenda, ricordo ancora la data: 6 aprile 1997, Udinese-Atalanta, un sogno che si è coronato dopo tantissimi anni di gavetta, riuscire a raggiungere la vetta massima della Serie A è stata un’emozione incredibile.”
-Ricordi qualche episodio particolare successo in questi anni?
“Ma gli aneddoti sarebbero tanti e già il fatto di confrontarsi negli spogliatoi e sul terreno di gioco con grandi campioni che prima vedevi solamente in televisione, sono esperienze uniche…e poi il fatto di avere praticamente girato per i gli stadi d’ Italia e d’ Europa, anche grazie all’attività internazionale, è stata un’esperienza unica ed irripetibile”
-Ricordi qualche partita in particolare?
“Ma episodi ce ne sarebbero tantissimi, magari qualche partita al sud, Palermo-Catania con qualche problemino…sono cose che poi si cancellano e si guarda necessariamente avanti”
-Vuoi dare qualche consiglio agli arbitri più giovani?
“Il consiglio che io do è: amate questa attività, spero che vi piaccia, soprattutto a quelli che iniziano da poco e che hanno appena intrapreso questa attività, amatela, appassionatevi perché le soddisfazioni sono stupende, oltre al fatto di trovare un gruppo di amici unico ed irripetibile il fatto di provare esperienze sportive stupende.”